Un sentiero, delimitato da mura poligonali, che costituivano già dal VI secolo a.C. un perimetro ciclopico difensivo, porta al Monte S. Casto, che, posto in posizione strategica fra l’Abruzzo (Avezzano) e la Valle del Liri, domina incontrastato la città di Sora.
Qui sorge la massiccia fortezza rinascimentale di S. Casto e Cassio, costruita nel 1520 da Evangelista Carrara di Bergamo. La roccaforte, a pianta rettangolare, è costituita da sei torrioni cilindrici, poligonali e quadrati con muri a scarpa.
Nell’interno si trova un grande cortile con cisterna, utilissimo rifugio in caso di attacco nemico, il mastio per l’avvistamento e la piccola cappella votiva dedicata ai Santi Casto e Cassio con un antico affresco. Nei suoi sotterranei restano tracce del preesistente castello romano (l’arx sorana è citata da TIto Livio), poi medievale al tempo di Federico II e Carlo d’Angiò che lo restaurarono.
Esso faceva parte di un complesso di fortificazioni di cui sono testimonianza i ruderi delle due torri semicircolari di avvistamento che si incontrano nel salire al castello. Una seconda linea difensiva inglobò, nel secolo XV, la Torre aragonese presso la cattedrale di Santa Maria. Il Castello è il “monumento di importanza storico-artistico-militare da salvare e da restaurare”.
Suggestiva è la passeggiata indispensabile per raggiungere il castello sul colle S. Casto, oggetto di molti itinerari del CAI. Lungo la strada sull’omonimo monte è anche possibile ammirare il Santuario rupestre del dio Silvano (sec. II a.C) e le mura poligonali.