Cesare Barone (poi latinizzato in Baronio) nacque a Sora il 30 ottobre 1538. Studiò prima a Veroli, poi legge a Napoli e a Roma, dove divenne discepolo di san Filippo Neri. Bruciando i suoi libri e il suo diploma, contro il parere di suo padre, entrò nella Congregazione dell’Oratorio.
Sollecitato da san Filippo, scrisse gli «Annales Ecclesiastici» come risposta alle «Centurie di Magdeburgo», opera dei teologi luterani, diventando così personaggio importante della Controriforma. Altra sua opera importante fu la collaborazione alla stesura del Martirologio Romano, commissionatagli da Gregorio XIII, necessaria per dissipare la confusione in seguito alla pubblicazione del calendario gregoriano. Divenne cardinale e bibliotecario di Santa Romana Chiesa su volere di Clemente VIII, di cui fu confessore. Aveva molti sostenitori tra i cardinali, che provarono due volte a eleggerlo Papa, ma per umiltà non se ne ritenne mai degno.
Infine, fece ritorno all’Oratorio di Santa Maria in Vallicella, dove morì, il 30 giugno 1607. Il titolo di Venerabile, che gli fu conferito da Benedetto XIV il 12 gennaio 1745, non comportava il riconoscimento dell’eroicità delle sue virtù.
La sua causa di beatificazione, di fatto, fu avviata solo negli anni 1967-’68 ed è ripresa il 25 gennaio 2008. I resti mortali del cardinal Baronio riposano dal 2007 nella cappella di San Carlo della chiesa di Santa Maria in Vallicella (la “Chiesa Nuova”) a Roma.